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Saturday, May 27, 2017

Posted by beni in , , , , , , , , | May 27, 2017

5 comportamenti che NON fanno di te uno scrittore



Vestiti per il lavoro che vorresti fare non per quello che fai, si dice. Si potrebbe applicare questa massima all�essere scrittori? Cosa significa ragionare �come se� fossimo gi� autori �veri�?
In realt� non ne ho idea. Tuttavia mi pongo la domanda, nel rendermi conto di quanto la realt� di oggi costringa chi vuole farsi un nome come scrittore a essere esposto il pi� possibile, soprattutto su Internet. In pratica il mondo attuale ci spinge a presentarci come scrittori prima ancora di dimostrare di esserlo con delle opere pubblicate. Non � cos�?
Questa situazione ha creato bizzarri fenomeni. Per esempio un autore diventa appetibile per un editore quando ha molti fan o contatti, a prescindere dalla validit� di quello che produce. O un autore mediocre in grado di vendersi bene acquista pi� fama di chi non sa o non vuole mettersi in vetrina.

Eppure, al di l� di questi discutibili estremi, farsi prendere sul serio come scrittori resta una delle sfide pi� ardue, soprattutto di fronte a una concorrenza ampia, agguerrita e spietata. Per conquistare autorevolezza in questo campo, per�, non c'� solo il problema della visibilit�, dell'emergere tra milioni. � anche una questione di fiducia; fiducia che devi conquistarti passo dopo passo, perch� troppo spesso non sono solo gli sconosciuti a diffidare di te, ma persino chi dovrebbe darti il suo sostegno e per primo non crede in quello che fai.
CONTINUA A LEGGERE...�

Saturday, May 20, 2017

Posted by beni in , , , , , , , , , , , , , | May 20, 2017

50 anni fa “The Fire” la tragedia che cambiò per sempre la corsa alla Luna


Questo articolo � tratto dall�Almanacco dello Spazio e vi arriva gratuitamente e senza pubblicit� grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/01/28 2:40.

� il 27 gennaio 1967. Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee, i tre astronauti assegnati alla missione Apollo 204 (successivamente rinominata Apollo 1), primo volo orbitale con equipaggio del veicolo Apollo che dovrebbe portare l�America sulla Luna, muoiono nell�incendio della capsula nella quale sono sigillati da un triplice portello, durante una prova tecnica a terra, sulla rampa 34 del centro di lancio di Cape Kennedy. Sono le 18:31 ora locale; in Italia sono le 00:31 del 28 gennaio.

Ed White, Gus Grissom e Roger Chaffee.


L�incendio, violentissimo, � innescato da una scintilla prodotta nei cavi elettrici a contatto con i materiali infiammabili della capsula Apollo, che ardono nell�atmosfera di ossigeno puro a 1,13 atmosfere: una pressione superiore a quella atmosferica normale al livello del mare, necessaria per le esigenze della prova in corso. I soccorritori impiegano cinque interminabili minuti a farsi largo tra le fiamme e il fumo e ad aprire i complicatissimi portelli d�accesso, ma � troppo tardi: gli astronauti muoiono per asfissia in meno di un minuto.

L�interno carbonizzato della capsula Apollo nella quale perirono Grissom, White e Chaffee.

� il primo incidente mortale direttamente causato dal programma spaziale statunitense: altri astronauti sono periti prima di Grissom, White e Chaffee, ma in incidenti aerei. L�incendio sarebbe stato perfettamente evitabile se solo fossero state rispettate le buone norme di sicurezza e di progettazione, messe in disparte dalla �go fever�, la febbre di andare verso la Luna a qualunque costo. Lo shock per chi lavora alla NASA � talmente potente che per decenni questo disastro sar� ricordato chiamandolo semplicemente e sommessamente The Fire (�l�Incendio�). Tutti sanno cosa s�intende.

Credit: Gianluca Atti.
La tragedia avr� un enorme impatto sull�opinione pubblica mondiale e imporr� un drastico riesame delle procedure NASA e di tutti i materiali usati per la capsula Apollo, che probabilmente contribuir� ad evitare disastri durante i voli spaziali veri e propri. Il rapporto della NASA sul disastro (Report of Apollo 204 Review Board � Findings, Determinations and Recommendations) descriver� senza mezzi termini �carenze di progettazione, fabbricazione, installazione, rilavorazione e controllo qualit�... assenza di soluzioni progettuali di protezione antincendio... installazione di componenti non certificati�.

Nel corso di 21 mesi (tanti ne trascorreranno prima del primo volo con equipaggio, Apollo 7), tutti i materiali infiammabili verranno rimpiazzati adottando alternative autoestinguenti, le tute in nylon verranno sostituite con modelli in materiale non infiammabile e resistente alle alte temperature e il portello verr� riprogettato per aprirsi verso l�esterno in meno di dieci secondi. Per le missioni successive verr� usata una miscela di ossigeno e azoto (60/40%) al decollo, sostituita per il resto del volo con ossigeno puro a pressione ridotta (0,33 atm).

Grissom e White erano veterani dello spazio ed eroi nazionali: Grissom, 40 anni, era stato il secondo americano a volare nello spazio, con una capsula monoposto missione Mercury, ed aveva effettuato con John Young il volo inaugurale delle capsule Gemini (con la missione Gemini 3); Ed White, 36 anni, aveva compiuto la prima �passeggiata spaziale� statunitense e la seconda al mondo durante la missione Gemini 4). Roger Chaffee, 31 anni, non aveva ancora volato nello spazio ed era considerato uno dei massimi esperti nei sistemi di comunicazione e manovra del programma Apollo.

Gus Grissom e Roger Chaffee sono sepolti ad Arlington; la tomba di Ed White � a West Point.



Vicino alla Rampa 34 c�� un ricordo poco conosciuto dei tre astronauti: tre panchine con i loro nomi.



Una replica della capsula verr� esposta al Tellus Science Museum di Cartersville, in Georgia; il veicolo originale, dopo le perizie, verr� custodito per decenni dalla NASA al Langley Research Center, in Virginia, in un contenitore ermetico all�interno di un capannone fatiscente. Il 17 febbraio 2007 verr� traslocato in una struttura climatizzata adiacente.

Il capannone che ha custodito Apollo 1 per quarant�anni. Credit: J.L. Pickering, Mark Gray.

Dal 27 gennaio 2017, in occasione del cinquantenario del disastro, i portelli originali della capsula sono stati esposti al pubblico per la prima volta presso il Kennedy Space Center in un grande allestimento commemorativo intitolato Ad Astra per Aspera.

A sinistra, il triplice portello originale di Apollo 1; a destra, il portello semplificato usato per le missioni lunari.
Credit: CollectSpace.

Nei decenni successivi alla tragedia, Scott Grissom, figlio di Gus Grissom, ha sostenuto che l�incidente fu causato intenzionalmente per zittire gli astronauti prima che denunciassero la pericolosit� e l�inadeguatezza della capsula Apollo, ma l�idea di insabbiare i difetti della capsula spaziale facendo morire gli astronauti in un rogo che rivela i difetti della capsula stessa non sembra particolarmente logica.

C�� molto materiale d�archivio di questo disastro che raramente viene pubblicato, e che scelgo di non includere qui, perch� troppo straziante: ho visto le foto di quello che resta dei corpi degli astronauti, fusi insieme alle loro tute e trovati in posizioni che dimostrano che ciascuno stava diligentemente, fino all�ultimo, seguendo le rispettive procedure d�emergenza; ho le registrazioni delle loro voci che avvisano del divampare delle fiamme, ma confesso che non ho il coraggio di ascoltarle.

L�incendio di Apollo 1 rester� per sempre un drammatico promemoria del fatto che volare nello spazio a bordo di un missile stracarico di propellente altamente infiammabile era, ed � tuttora, straordinariamente pericoloso e richiede un�attenzione suprema ai dettagli e alla valutazione dei rischi. Lo spazio � un maestro severo e inesorabile: per questo fa emergere il meglio dell�umanit�.

Foto NASA S67-19771.

Segnalo questi video di tributo a White, Grissom e Chaffee, realizzati da Mark Gray di Spacecraft Films.


Ed White - Remembering Apollo 1 from Spacecraft Films on Vimeo.


Gus Grissom - Remembering Apollo 1 from Spacecraft Films on Vimeo.


Roger Chaffee - Remembering Apollo 1 from Spacecraft Films on Vimeo.

Fonti: Klabs.org; NASA; SSA; SSA; CollectSpace; Scientific American; CollectSpace; Roger Launius, 2014; About.com; CollectSpace; CollectSpace; Apolloarchive.

Tuesday, May 9, 2017

Posted by beni in , , , , , , , , , , | May 09, 2017

A che punto è la Tesla Model 3 l’auto elettrica “economica”


Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicit� grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/02/26 00:40.

Avvertenza: prima di fare domande nei commenti, leggete le risposte alle domande pi� frequenti che ho gi� scritto. Grazie.

Molti di voi mi hanno chiesto come sta andando la mia prenotazione della Tesla Model 3, l�auto elettrica che dovrebbe trasformare il mercato con la sua autonomia (circa 340 km), la sua ricarica veloce (circa 40 minuti per un �pieno�) e il suo prezzo non economico ma abbordabile (35.000 dollari nel modello base). Ieri sono stati annunciati alcuni dati ufficiali, per cui vale la pena di tornare sull�argomento e riepilogare quello che � successo dal 2 aprile scorso, quando ho fatto la prenotazione.

L�azienda Tesla Motors ora si chiama Tesla e basta; ha acquisito SolarCity, grande produttrice di pannelli solari, e la tedesca Grohmann, specializzata in automazione spinta della produzione; ieri ha pubblicato i risultati del quarto trimestre 2016 e dell�anno scorso, dichiarando ricavi nel 2016 per 7 miliardi di dollari (+73% rispetto al 2015) con perdite per circa 700 milioni. La strada per il pareggio, insomma, � ancora lunga, e la sfida per trasformarsi da una fabbrica di auto di lusso a tiratura limitata a un produttore di massa � ancora tutta da vincere. Ma i soldi per proseguire, dice Elon Musk, ci sono: ancora 3,1 miliardi di dollari in cassa.

Secondo quanto annunciato da Tesla, la fabbricazione dei prototipi della Model 3 � iniziata questo mese (qui la prima immagine �rubata�) e i primi crash test sono gi� stati effettuati. La produzione �limitata� iniziale di serie della Model 3 partir� a luglio di quest�anno e raggiunger� volumi elevati entro settembre, con l�obiettivo di arrivare a 5000 esemplari a settimana entro fine 2017 (secondo le dichiarazioni di Elon Musk raccolte da Teslarati, 1000/settimane a luglio, 4000/settimana ad agosto, 5000/settimana a settembre) e 10.000 a settimana entro il 2018. Il debutto sul mercato della Model 3 avverr� �nella seconda met� dell�anno�.

Queste stime pongono limiti massimi alle produzioni annuali per il 2017 e 2018: nel caso (del tutto ipotetico) di una produzione a pieno regime dall�inizio, verrebbero fabbricate al massimo 130.000 Model 3 nel 2017 e 520.000 nel 2018. A titolo di confronto, in tutto il 2016 Tesla ha prodotto 83.922 auto, specificamente Model S e X (+64% rispetto al 2015). Questi numeri danno un�idea della difficolt� di ottenere un�espansione cos� rapida. Fra l�altro, gli ordini di questi modelli di lusso vanno a gonfie vele, con il 49% in pi� nel quarto trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo nel 2015.

Non si sa quante siano attualmente le prenotazioni per la Model 3: Elon Musk ha preferito non dichiarare cifre specifiche perch�, dice, �la gente interpreta troppo questa cosa�, ma sono oltre 400.000. Oltre diecimila provengono da dipendenti Tesla o SpaceX, che avranno la priorit� su tutti (e faranno da cavie) e potranno cominciare a configurare online il proprio esemplare poco prima di luglio 2017. La presentazione ufficiale dell�auto, nella sua forma definitiva, � ora prevista per luglio anzich� marzo-aprile; dopo la presentazione, il configuratore online sar� disponibile al pubblico generico. Alla luce di questi dati, mi aspetto di poter configurare l�auto a luglio 2017 e di poterla forse ricevere a met� del 2018. Sapevo che l�attesa non sarebbe stata breve e non ho fretta.

Si stima che il pacco batterie della Model 3 abbia una capacit� di circa 55 kWh nel modello base, ed � stato visto un prototipo con doppio motore e pacco batterie da 70 kWh, ma Musk ha dichiarato ieri che si aspetta che la Model 3 abbia in media un pacco da 60-70 kWh.

Nell�ambito della semplificazione rispetto alle costose Model S e X, la Model 3 non avr� le famose maniglie retrattili che escono automaticamente quando ci si avvicina all�auto, ma user� una soluzione differente.

Intanto procede spedita la costruzione in Nevada della Gigafactory, ossia lo stabilimento gigante ad elevata automazione nel quale viene costruita la Model 3 (la �macchina che fabbrica la macchina�, come la chiamano in Tesla). Da gennaio, parte dello stabilimento � gi� in uso per la produzione in massa delle batterie di nuovo formato, le 2170, che vengono gi� installate negli accumulatori per uso domestico (Powerwall) e verranno usate per le Model 3 (la produzione delle Model 3 avverr� anche nello stabilimento �normale� a Fremont). Entro fine anno verranno annunciate le sedi di almeno altre due Gigafactory.

La rete di ricarica rapida Supercharger si sta espandendo e trasformando: per evitare abusi da parte di utenti che lasciano l�auto parcheggiata presso il punto di ricarica anche dopo che � finita la carica, Tesla ha introdotto una �tariffa di occupazione� di 35 eurocent al minuto (con una tolleranza di cinque minuti). Inoltre, come previsto, le Model 3 non avranno la ricarica gratuita a vita, ma la pagheranno se e quando la useranno: lo stesso vale anche per le Model S e X vendute dal 15 gennaio 2017 in poi. Per tutte le auto Tesla ci sono inoltre 400 kWh/anno, circa 1600 km, di carica gratuita).

Le prestazioni delle auto Tesla gi� in produzione hanno raggiunto ormai livelli quasi assurdi: gli esemplari di punta della Model S accelerano da 0 a 100 km/h in 2,27 secondi, stracciando anche le pi� costose supercar milionarie a benzina. Accelerazioni paurose di questo genere sono un ottimo veicolo pubblicitario per togliere dall�opinione pubblica l�idea che le auto elettriche debbano essere mortificanti da guidare, ma non hanno alcuna utilit� pratica nell�uso quotidiano. Invece aumenta l�autonomia, con le versioni 100D che arrivano a 540 km (stima EPA).

La guida assistita (Autopilot) � stata inoltre scagionata per quanto riguarda il ben noto incidente mortale in Florida: le indagini hanno appurato che il conducente non stava guardando la strada e non � intervenuto sui freni anche quando l�ostacolo mortale (un camion di traverso a un�intersezione autostradale) era ben visibile. L�ente statunitense NHTSA ha anzi indicato che l�introduzione dello sterzo assistito (Autosteer) ha ridotto di quasi il 40% gli incidenti delle Tesla.

A proposito di sicurezza, Ars Technica nota che Tesla, senza grande clamore e anzi un po� in sordina, sta introducendo un pacchetto assicurativo, creato insieme ad alcune compagnie assicurative, concepito specificamente per i neoproprietari Tesla, argomentando che se una Tesla � pi� sicura degli altri veicoli grazie alla guida assistita, le assicurazioni dovrebbero tenerne conto. Altre info sul tema sono qui.

La concorrenza, nel frattempo, non � rimasta a guardare: sto tenendo d�occhio la Chevrolet Bolt, o Opel Ampera-e, che � gi� in commercio (in tiratura limitata e solo in alcuni paesi) e ha un�autonomia realistica di quasi 500 km con un prezzo di circa 38.000 dollari. � decisamente interessante, anche se ha il limite di una ricarica relativamente lenta che penalizzerebbe parecchio i viaggi molto lunghi e non ha il software aggiornabile senza visite in officina. Trovate maggiori dettagli qui.


Fonti aggiuntive: Teslarati, CNBC, Electrek.

Friday, May 5, 2017

Posted by beni in , , , , , , , | May 05, 2017

5 fattori che mi influenzano in un incipit


Prima di leggere o acquistare un romanzo leggo sempre l'incipit, e credo che lo facciano un po' tutti gli appassionati di libri. Ultimamente le righe che concedo a un autore per catturarmi si vanno anche accorciando, come se mi bastassero davvero poche parole per capire se ho voglia di investire il mio tempo o passare oltre.

Come dicevo, quest'abitudine � probabilmente comune a tanti, non a caso infatti si raccomanda agli scrittori di prestare la massima attenzione all'inizio della sua storia, di curare moltissimo i primi paragrafi. Eppure, sembra che i lettori non traggano tutti le stesse conclusioni dagli stessi incipit. Lo prova l'esperimento condotto la settimana scorsa da Marina Guarnieri nel suo blog Il taccuino dello scrittore, in cui proponeva sei incipit "anonimi" di autori vari, pubblicati da editori tradizionali o auto-pubblicati. I risultati sono stati piuttosto sorprendenti. Per quanto mi riguarda, le mie scelte mi hanno portato a riflettere sul mio approccio agli incipit e a chiedermi: cos'� che mi dice un incipit? E perch� ne scelgo uno piuttosto che un altro? Ho provato a individuare cinque fattori.
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